Il piano di accumulo del capitale, più comunemente conosciuto con l’abbreviazione PAC, è una strategia di investimento per il lungo periodo sempre più diffusa tra risparmiatori ed investitori, sia nel nostro Paese che in tutto il resto del mondo.
Se cerchi maggiori informazioni su questo argomento sei capitato nel posto giusto, dato che nel presente articolo vedremo cos’è il piano di accumulo del capitale, come funziona, quali sono i suoi vantaggi e svantaggi e come è possibile iniziare ad adottare nella pratica tale strategia tramite ETF o fondi comuni di investimento.
Inoltre, scopriremo come creare in autonomia un PAC ETF grazie al broker online Degiro, oppure come selezionare i piani di accumulo migliori tra quelli offerti da banche e altri istituti finanziari come MoneyFarm, Poste Italiane, Fineco e Unicredit.
Piano di accumulo: cos’è?
Il piano di accumulo del capitale (PAC) è una strategia basata sul versamento periodico di una stessa cifra e sull’investimento periodico sugli stessi strumenti finanziari (che possono essere rappresentati da fondi comuni di investimento o ETF).
Il funzionamento dei piani di accumulo prendono ispirazione dalla strategia statunitense nota come Dollar Cost Averaging (DCA), una tecnica di investimento che consiste nell’acquistare un importo fisso di dollari su un particolare strumento finanziario a ritmi regolari, nonostante le variazioni di prezzo del titolo.

L’investitore in questo modo compra più azioni (o quote del fondo) quando il prezzo è più basso e meno azioni quando il prezzo è più alto.
Questa strategia di investimento è salita alla ribalta negli anni ’50 grazie a colui che è considerato il padre dell’analisi fondamentale: Benjamin Graham. Secondo l’investitore, a cui ha ammesso di ispirarsi anche il noto Warren Buffet, seguendo questa tecnica è consigliabile un maggiore frazionamento degli importi da investire, quindi un maggior numero di rate, e un’alta diversificazione delle società su cui puntare, così da diminuire il rischio.
La differenza principale tra i PAC ed il Dollar Cost Averaging è che solitamente tramite i piani di accumulo si investe in un fondo di gestione di risparmio e non in modo diretto sul mercato azionario.
Piano di accumulo: come funziona
Abbiamo capito cos’è il piano di accumulo e quali sono le sue origini (ed il suo corrispettivo statunitense). Vediamo ora nella pratica un piano di accumulo come funziona.
Innanzitutto, prima di dare vita ad un PAC l’investitore dovrà prendere le seguenti decisioni:
- Quanti soldi sono disposto a risparmiare ed investire?
- Con quanta frequenza sono intenzionato ad investire?
- Su quali strumenti finanziari voglio investire?
- In che modo voglio diversificare il mio investimento, così da gestire il rischio?
- Per quanto tempo voglio effettuare il piano di accumulo?
- Voglio fare tutto da solo, oppure affidarmi ad una banca o intermediario?
Chiaramente le possibilità sono tante, ed ogni risparmiatore prende una strada differente in base a quelli che sono i suoi obiettivi, le sue competenze da un punto di vista finanziario, la sua propensione al rischio, la quantità di soldi che riesce a risparmiare ed il tempo che vuole dedicare a seguire i suoi investimenti.
Puoi decidere ad esempio di impostare un PAC automatico con un istituto bancario come Unicredit, Fineco, oppure con le Poste Italiane. In questo caso potrai scegliere l’importo della rata, la periodicità dei versamenti, la durata ed il fondo o i fondi di destinazione. A tutto il resto penserà l’istituto finanziario, che si occuperà di investire regolarmente i tuoi soldi in fondi comuni, che possono essere di tipo azionario o obbligazionario.
In alternativa, puoi essere tu stesso a gestire in autonomia il tuo piano di accumulo del capitale, investendo la stessa quantità di denaro ogni mese (oppure ogni 2,3,4 o anche 6 mesi) sugli stessi strumenti finanziari (che possono essere singole azioni, obbligazioni, ETF o fondi comuni di investimento) tramite un broker online come Degiro. Questa seconda opzione è sicuramente preferibile e più efficiente, ma presuppone l’elaborazione di una strategia, e quindi una maggiore conoscenza dei mercati finanziari.
Il ribilanciamento del portafoglio
Come detto un PAC può avere come sottostante anche più di un prodotto finanziario, la cui scelta è direttamente determinata dalla decisione di asset allocation effettuata a monte del portafoglio.
L’asset allocation, ossia la suddivisione del capitale investito tra le diverse attività finanziarie, rappresenta molto probabilmente la decisione più importante all’interno di un PAC, in quanto deve essere assolutamente coerente con il profilo di rischio-rendimento desiderato o con le finalità specifiche dell’investimento.
A causa però delle fluttuazioni dei prezzi, il peso delle diverse attività finanziarie contenute nel portafoglio tende a variare nel tempo, a volte anche in modo molto considerevole. Se ad esempio un portafoglio fosse inizialmente costituito 60% azionario e 40% obbligazionario e durante l’anno le azioni guadagnassero il 10% mentre le obbligazioni perdessero il 10%, a fine periodo il portafoglio sarebbe costituito per circa il 65% di azioni e per approssimativamente il 35% di obbligazioni.
Diviene dunque necessario ribilanciare, ossia riportare il portafoglio all’originaria composizione, riducendo l’attività che si apprezzata e incrementando quella che ha perso di valore. Tale ribilanciamento può essere effettuato a scadenze prefissate (come ad esempio una volta l’anno), oppure al raggiungimento di uno scostamento massimo accettabile, oltre il quale diviene necessario effettuare il ribilanciamento.

Solitamente, nel caso in cui si sottoscrive un PAC su più strumenti finanziari con un istituto di credito, è la banca stessa ad effettuare il ribilanciamento per conto tuo. Se invece sei tu stesso a gestire il tuo piano di accumulo del capitale, sarai responsabile di ribilanciare quando lo riterrai più opportuno.
Quanto dura un piano di accumulo del capitale
La durata di un piano di accumulo è decisamente flessibile e lasciata alla scelta del singolo risparmiatore. Solitamente può variare da un minimo di uno a un massimo di quarant’anni. Secondo gli esperti ha senso utilizzare questa tecnica per orizzonti medio-lunghi (cioè dai 5-6 anni in su).
Alcuni istituti di credito che propongono fondi PAC, potrebbero prevedere una durata minima del piano di accumulo pari ad un anno, oppure prevedere il pagamento di commissioni anticipate da parte dell’investitore, in modo da rendere conveniente il PAC solo se effettuato per un periodo minimo di 3 anni.
Il numero e la cadenza delle rate dell’investimento di base è mensile, ma l’impegno annuo può essere ridotto ad un minor numero di rate (bimestrali, trimestrali, quadrimestrali, semestrali) fino a un’unica rata all’anno, spesso in corrispondenza della tredicesima del lavoratore dipendente.
Piano di accumulo con ETF
Al posto dei fondi comuni di investimento, sempre più investitori iniziano a preferire gli ETF (Exchange Traded Fund). Ma di cosa si tratta?
Gli ETF (exchange-traded fund) sono dei fondi di investimento a gestione passiva, che hanno la finalità di replicare un indice di riferimento e che sono quotati in borsa con le stesse modalità di azioni ed obbligazioni.
Si tratta di fondi che, a differenza dei fondi comuni di investimento, prevedono delle commissioni bassissime, perché la loro gestione è totalmente passiva. Esistono ETF azionari, obbligazionari, immobiliari e anche sulle materie prime (in questo caso si parla di ETC).
Nel lungo periodo gli ETF non solo risultano più convenienti rispetto ai fondi comuni di investimento grazie alle commissioni ridotte, ma ottengono anche delle performance mediamente più elevate.
Ecco allora che negli anni sempre più istituti finanziari hanno iniziato a proporre ai propri clienti piani di accumulo del capitale basati su ETF, piuttosto che sui fondi comuni di investimento. Le banche tradizionali stentano un po’ a compiere questo passo, dato che per loro vendere i propri fondi comuni d’investimento risulta molto più vantaggioso piuttosto che proporre agli investitori un PAC su ETF a basso costo, ma siamo dell’idea che prima o poi anch’esse dovranno necessariamente adeguarsi per rimanere efficienti.
MoneyFarm (qui il sito ufficiale) è stata una delle prime aziende finanziarie in Italia a proporre un piano di accumulo interamente basato sull’investimento in ETF, ed è attualmente la soluzione migliore in assoluto per chi voglia effettuare un PAC ETF in modo da far aumentare il proprio capitale nel tempo senza dover studiare e seguire i mercati finanziari.
Per gli investitori che invece vogliono fare da soli, c’è Degiro, che è il miglior broker online in assoluto per gli ETF, e ti permette di effettuare un PAC quasi a costo zero (dovrai però essere tu a scegliere gli ETF da acquistare, ed eseguire gli ordini periodicamente).
Fondi PAC: cosa sono
Nonostante il fatto che i PAC su ETF siano i più efficaci in assoluto, nel nostro Paese la maggior parte dei piani di accumulo del capitale sono ancora legati all’investimento in fondi comuni gestiti dalle banche.
I fondi comuni di investimento infatti possono essere sottoscritti sia attraverso un unico versamento, sia nella formula PAC. in questo caso il cliente si impegna, in modo non vincolate, ad effettuare una serie di versamenti periodici attraverso l’addebito automatico del proprio conto corrente.
Sebbene il cliente possa interrompere, sospendere e riprendere il piano, le commissioni bancarie sono calcolate sull’intero piano e addebitate in gran parte sul primo maxi versamento, che le banche richiedono per attivare il programma stesso.
A causa dei costi e delle commissioni che gravano su questi prodotti, non risulta quasi mai conveniente effettuare un PAC su fondi comuni di investimento.
Piano di accumulo del capitale: vantaggi
I vantaggi nell’effettuare un piano di accumulo del capitale sono evidenti, e soprattutto nel lungo periodo risultano davvero eccezionali. Vediamoli qui di seguito:
- Mediazione dei prezzi di acquisto – Investendo una somma di denaro tutta insieme nei mercati finanziari, in un unico momento, si corre l’enorme rischio che i prezzi possano poco dopo tracollare, generando per noi una perdita insostenibile. Invece investendo mese per mese (o comunque con una cadenza regolare), ti ritroverai a comprare durante tutte le fasi del mercato, mediando il prezzo di acquisto dei titoli e mitigando l’effetto delle fluttuazioni improvvise dei prezzi. Otterrai così un prezzo medio di carico che difficilmente porterà ad ottenere rendimenti estremi (sia in senso positivo, sia in senso negativo).
- Incentivo a risparmiare – Molte persone senza un piano di accumulo spendono semplicemente tutto il loro stipendio senza mettere da parte nulla alla fine del mese. Avere un PAC può essere un ottimo incentivo a risparmiare di più.

- Eliminazione delle emozioni – Molti trader e investitori inesperti sono sempre in preda alle proprie emozioni, che li portano regolarmente a compiere scelte finanziarie disastrose (come ad esempio vendere tutto dopo un crollo di mercato, oppure acquistare sui massimi a causa della paura di perdere un’occasione). Con il PAC, elimini le emozioni dall’equazione. Stai seguendo una strategia ben precisa, che ti porterà dei risultati nel lungo periodo, e le tue emozioni (come anche la quotazione attuale dei titoli) non hanno alcuna rilevanza.
- Adatto a tutti – Il piano di accumulo è adatto a tutti proprio perché non servono grandi capitali per iniziare. Basta riuscire a risparmiare una piccola quota ogni mese ed investirla costantemente negli stessi asset finanziari. Si può effettuare con 1000 euro al mese, come anche con 50 euro ogni 3 mesi!
- Crescita nel lungo periodo – Il PAC è una delle strategie più efficaci per far crescere il proprio capitale nel lungo periodo in modo sicuro e continuativo. Piuttosto che puntare a “battere il mercato” nel breve periodo, ti limiterai a sfruttare la naturale crescita degli indici azionari globali, che storicamente è sempre avvenuta nel medio e nel lungo periodo.
Piano di accumulo: quanto si guadagna
Chiaramente il guadagno ottenibile col un PAC dipende da tantissime variabili, e quindi è praticamente impossibile prevederlo in anticipo. Ecco alcune tra le variabili che influiscono sui risultati che potrai ottenere:
- l’andamento dei mercati finanziari;
- la durata del piano di accumulo;
- gli strumenti finanziari su cui investirai;
- le commissioni che pagherai (direttamente o indirettamente) alla banca o al broker tramite il quale effettuerai il PAC.
Storicamente (negli ultimi 100 anni), gli indici azionari globali hanno garantito dei rendimenti percentuali annui compresi in media tra il 7% ed il 12%. In alcuni anni sono andati molto meglio, mentre in altri sono andati molto peggio.
Gli indici obbligazionari hanno invece garantito un rendimento medio annuo molto più ridotto (vicino al 5%), seppur più stabile e con minor rischio di incorrere in anni negativi.
Un PAC in ETF dovrebbe includere al suo interno sia una componente azionaria, sia una componente obbligazionaria, e magari anche una quota di immobiliare e di materie prime. Per questo, se effettuato nel modo giusto, con ETF economici e con un intermediario che fa pagare commissioni basse o nulle sulle transazioni, si potrebbe ambire ad un rendimento medio annuo pari almeno al 5%.
Chiaramente questo non è mai garantito, dato che ogni volta che si investe, e con qualunque forma di investimento, dobbiamo mettere in conto la possibilità di andare incontro a perdite. Questo innanzitutto perché le performance passate non possono garantire risultati futuri.
In ogni caso, effettuando il PAC in fondi comuni di investimento al posto di ETF, i rendimenti attesi saranno ancora inferiori, a causa dei costi bancari superiori.
Come creare un piano di accumulo con Degiro
Se vuoi effettuare il tuo piano di accumulo del capitale in modo autonomo, puoi utilizzare il broker online Degiro, che io stesso utilizzo per investire sugli ETF nel lungo periodo.
Degiro offre 200 ETF Core Selection (qui la lista completa), che puoi comprare o vendere ogni mese senza pagare commissioni standard, solo un piccolo costo di gestione di 1 €, e che puoi utilizzare per creare il tuo piano di accumulo del capitale. Puoi investire anche delle quote molto piccole ogni mese, quindi Degiro risulta un’opzione fantastica anche per i piccoli risparmiatori, che ad esempio vogliono effettuare un PAC con soli 100 euro al mese.
Se sceglierai di procedere in questo modo, dovrai innanzitutto elaborare la tua strategia di diversificazione. Ti consiglio di prendere ispirazione dai portafogli di investimento più celebri della storia, consigliati proprio agli investitori individuali che vogliono effettuare un PAC in ETF. Per approfondire ti invito a leggere:
Chiaramente in questo caso dovrai essere tu ad immettere gli ordini per gli ETF ogni mese, ma si tratta di un’operazione davvero semplice, che ti richiederà davvero 5 minuti di tempo o poco più.
In cambio di questo piccolo impegno aggiuntivo, avrai degli enormi vantaggi, tra cui la consapevolezza che stai investendo i tuoi soldi nel modo più efficiente, vantaggioso e profittevole che esista!
P.S. Degiro non presenta costi di tenuta del conto, e non presenta nessun altro costo nascosto. Per aprire un conto con questo broker ci vogliono solo 10 minuti. Per maggiori informazioni, ti invito a leggere la recensione che ho scritto al riguardo, che trovi qui.
Piano di accumulo MoneyFarm
Come abbiamo già detto, MoneyFarm è senz’altro l’opzione più vantaggiosa in assoluto se vuoi effettuare un PAC in ETF in modo del tutto passivo, cioè lasciando la scelta degli ETF su cui investire a dei consulenti esperti che si occuperanno della gestione del tuo portafoglio a 360 gradi.
Nel dettaglio, ecco come funziona il PAC MoneyFarm (qui il sito ufficiale):
- Scegli il profilo di rischio che vuoi assumere, e MoneyFarm creerà per te un portafoglio di investimento basato su ETF. Se il tuo investimento è inferiore a 50 mila euro il tuo portafoglio sarà diversificato su un massimo di 8 ETF. Se invece il tuo investimento supererà i 50 mila euro, MoneyFarm potrà diversificare il tuo PAC su un massimo di 14 ETF.
- Scegli l’importo del contributo mensile che vuoi aggiungere al tuo portafoglio, sulla base delle tue capacità di risparmio. Per attivare un piano di accumulo del capitale sono richiesti un contributo iniziale minimo di 5.000€ e un versamento mensile minimo di 100€.
- Imposta un bonifico ricorrente dalla tua banca verso il tuo conto Moneyfarm pari al contributo mensile selezionato. Il PAC Moneyfarm non prevede alcun vincolo e può essere sospeso in qualsiasi momento.
A questo punto, potrai vedere i tuoi soldi crescere in modo automatico, senza doverti preoccupare di selezionare ed acquistare mese per mese i vari ETF. Sarai sempre seguito da un consulente personale di MoneyFarm, disposto a rispondere a tutte le tue domande e a risolvere qualsiasi tuo dubbio.
Tuttavia, per offrire il suo servizio, MoneyFarm applica dei costi di gestione, che sono comunque molto inferiori rispetto a quelli applicati dai fondi comuni di investimento, e che sono scalati direttamente dalla performance degli ETF su cui effettuerai il PAC.
Come scegliere il piano di accumulo migliore
A parte l’opzione “fai da te” con Degiro, ed i PAC su ETF messi a disposizione da MoneyFarm, l’universo bancario italiano è pieno di offerte su piani d’accumulo del capitale, molto spesso legati ai fondi comuni di investimento, ma a volte anche agli ETF.
Per scegliere il piano d’accumulo migliore e più adatto a te, ti consiglio di prestare attenzione alle seguenti variabili:
- costi di sottoscrizione del piano;
- commissioni mensili di gestione del piano;
- commissioni di acquisto dei prodotti finanziari;
- eventuale durata minima del PAC;
- qualità del servizio di assistenza e consulenza;
- flessibilità del piano di accumulo (possibilità di modificare a piacimento gli strumenti finanziari su cui investire, le quote, la regolarità dei pagamenti, possibilità di disinvestire anticipatamente o di sospendere a piacimento il PAC per un determinato periodo).
Riguardo la tipologia dei fondi PAC su cui attivare il piano, tieni presente che in linea di massima sarai tenuto a scegliere tra:
- Fondi obbligazionari – meno rischiosi ma con un rendimento più basso, consigliabili per un piano di accumulo di breve termine, oppure in tutti i casi in cui l’investitore sia particolarmente avverso al rischio.
- Fondi bilanciati – rischio e rendimento medi, consigliabili per un piano di accumulo di medio termine, oppure in tutti i casi in cui l’investitore abbia una intermedia tolleranza del rischio.
- Fondo azionario – rischio più alto, come i rendimenti, consigliabili per un piano di accumulo di lungo termine, oppure in tutti i casi in cui l’investitore abbia un’elevata tolleranza del rischio e sia in grado di accettare una forte volatilità nel suo investimento.
Tra gli istituti di credito che offrono PAC piuttosto conosciuti e vantaggiosi, possiamo trovare Fineco, Unicredit, Intesa San Paolo, Generali, BNL, Credem e Poste Italiane.
Per approfondire, leggi il mio articolo: Migliori PAC del 2023
Domande frequenti e risposte
I piani di accumulo del capitale (PAC) sono modalità di sottoscrizione di alcuni strumenti finanziari che permettono al risparmiatore di accedere all’investimento attraverso versamenti periodici di capitale.
Il migliore piano di accumulo in Italia è quello offerto da MoneyFarm, ed è basato sull’investimento in fondi indicizzati a basso costo (ETF).
La durata di un piano di accumulo è decisamente flessibile e lasciata alla scelta del singolo risparmiatore. Di solito la durata minima perché un PAC abbia senso è di almeno 3 anni.
I piani di accumulo hanno innumerevoli vantaggi: innanzitutto sono accessibili anche a chi non ha grandi cifre iniziali da investire, inoltre permettono una mediazione del prezzo di acquisto degli asset, riducendo gli effetti della volatilità dei mercati e quindi il rischio legato all’investimento. Per finire, riescono a spingere il risparmiatore ad accantonare una cifra periodica, permettendo una crescita del suo capitale nel lungo periodo.