Ti stai chiedendo se investire in startup conviene? Vuoi sapere come investire in startup innovative e italiane grazie ai siti di equity crowdfunding? Sei nel posto giusto!
Investire in una startup è una sfida: i rendimenti non sono garantiti ed il rischio è sempre dietro l’angolo, ma seguendo i giusti consigli e selezionando l’azienda giusta è possibile davvero ottenere rendimenti eccezionali tramite questa forma di investimento.
Nella presente guida andremo a scoprire tutto ciò che c’è da sapere sugli investimenti in startup innovative: quali siti offrono tale tipologia di investimento, i vantaggi fiscali, i possibili rendimenti, i rischi ed i consigli a cui attenersi per avere successo. Sei pronto? Iniziamo!
Migliori siti per investire in startup
L’investimento in startup era un tempo accessibile soltanto ad investitori professionali (i cosiddetti business angels), oppure ai grandi fondi di venture capital o di private equity. Difficilmente il risparmiatore privato riusciva ad accedere a tale opportunità, e ad ottenere tutti i benefici ad essa connessi.
Al giorno d’oggi le cose sono cambiate di molto, grazie alle piattaforme online di equity crowdfunding, che mettono in contatto startup innovative desiderose di accedere a capitali aggiuntivi, e utenti privati interessati ad investire in modo profittevole i propri risparmi (anche solo poche centinaia di euro).
Esistono davvero tanti siti per investire in startup innovative, italiane, americane o internazionali. Qui di seguito ti presentiamo quelli che reputiamo essere i migliori 3 in assoluto.
1. Come investire nelle startup con Mamacrowd
Mamacrowd è la più grande piattaforma italiana di equity crowdfunding. E’ autorizzata dalla Consob e ti permette di investire in startup innovative e PMI (piccole e medie imprese) con notevoli benefici fiscali.

Mamacrowd collabora con diversi incubatori di startup e dispone di un team qualificato per verificare la validità dei singoli progetti proposti per il finanziamento. Di fatto, vengono solo selezionate startup e PMI con buoni business plan e ottime prospettive di crescita. Mediamente, solo il 5% delle aziende richiedenti vengono approvate per il finanziamento.
Tutti i singoli progetti vengono presentati in modo trasparente e chiaro all’interno di Mamacrowd, ed accompagnati da documenti a supporto: pitch di presentazione, business plan, bilancio, visura camerale ecc per consentire all’investitore di effettuare una scelta consapevole.
I progetti finanziati dalla piattaforma fino ad oggi sono oltre 150, e ne escono di nuovi continuamente. Per vedere quelli attualmente attivi, clicca qui. L’investimento minimo effettuabile differisce da progetto a progetto, ma solitamente non è inferiore ai 250 euro.
2. Investire in startup italiane con WeAreStarting
WeAreStarting (qui il sito ufficiale) è uno dei più grandi e famosi siti per investire in startup innovative e PMI italiane. Sin dal 2014 è autorizzato ad operare anche dalla Consob.

Tramite questo portale chiunque può investire in equity crowdfunding e diventare socio di progetti innovativi e ben selezionati da un team di esperti, che quindi presentano ottime potenzialità di crescita. Inoltre WeAreStarting cerca di dare la precedenza a startup che portano benefici alla società, all’ambiente, all’occupazione, al territorio, al progresso, al benessere e alla qualità della vita. Qui trovi la lista dei progetti.
Il minimo investibile varia da una campagna all’altra e può andare dai 100 € ai 2.000 €. L’ottica dell’investimento invece è sempre di lungo periodo, dato che per le startup innovative non si avrà diritto ai dividendi. Occorrerà attendere il termine dei 5 anni per poter monetizzare il proprio investimento e ottenere gli sgravi fiscali previsti dalla normativa italiana riguardo le startup.
WeAreStarting è perfetta sia per chi voglia investire in una singola startup una cifra considerevole, sia per chi voglia differenziare il proprio investimento su più aziende innovative, in modo da diminuire il rischio complessivo. Tale opzione è resa possibile dal fatto che vengono presentati di frequente nuovi progetti.
Per iscriversi alla piattaforma in modo del tutto gratuito, così da avere tutte le informazioni relative ai progetti e alle opportunità di investimento, puoi registrarti in un minuto su questa pagina.
3. Investimenti in startup innovative con LITA.co
LITA.co (qui il sito ufficiale) è un’altra tra le migliori piattaforme per investire in startup innovative nel 2023, dato che permette di sostenere l’imprenditorialità sociale.

All’interno di LITA.co si incontrano imprese che propongono progetti ad elevato impatto sociale o con grande grado di innovazione, e privati che vogliono investire online in questo tipo di iniziative.
In poche parole, se sei un risparmiatore individuale e vuoi investire una piccola parte del tuo capitale in progetti innovativi, tramite LITA.co puoi farlo comodamente a partire da soli 100 euro. Ti basta selezionare l’iniziativa o le iniziative di tuo gradimento, finanziarle e diventare socio a tutti gli effetti.
Tutti i progetti sono legati al territorio italiano e riguardano vari ambiti, come ad esempio: energie rinnovabili, sviluppo del territorio, immobiliare sociale e sostenibile, tech for good e PMI. Su questa pagina trovi una descrizione dettagliata di ciascun progetto e dei suoi obiettivi.
Il guadagno che puoi aspettarti su LITA.co non è legato alla distribuzione di dividendi, ma all’incremento di valore che la tua quota potrà subire nel corso dei mesi e degli anni. Se scegli il progetto giusto, potresti davvero fare un sacco di soldi, sostenendo allo stesso tempo una causa sociale.
Investire in startup: guadagni e vantaggi
I guadagni potenziali di chi investe in startup tramite i portali di equity crowdfunding possono essere eccezionali, dato che queste aziende innovative stanno richiedendo un finanziamento proprio per espandere il loro business, crescere e affermarsi sul mercato.
Se il progetto imprenditoriale ottiene i risultati sperati, o addirittura li supera, l’investitore può puntare ad ottenere rendimenti a due o anche a tre cifre. Tuttavia c’è da fare presente che questi rendimenti non verranno mai riconosciuti tramite la distribuzione di dividendi, ma piuttosto si realizzeranno tramite l’aumento di valore della quota posseduta.
Le startup non distribuiscono dividendi per due motivi di fondamentale importanza:
- la legge italiana fornisce incentivi fiscali alle startup e a chi investe in startup solo se non vengono distribuiti dividendi nei primi anni di vita dell’azienda;
- in generale una startup innovativa che vuole crescere tenderà a reinvestire tutti gli utili piuttosto che distribuirli agli azionisti sotto forma di dividendi; la distribuzione di dividendi è una pratica adottata da aziende più mature.
A parte il potenziale guadagno diretto derivante dall’investimento, c’è un altro grande beneficio da considerare, ed è la detrazione a fini IRPEF concessa dal legislatore italiano a chi investe in startup innovative.
Le persone fisiche hanno infatti il diritto di detrarre nella loro dichiarazione dei redditi annuale un importo compreso tra il 30% ed il 50% di quanto investito nel capitale sociale di una o più start up innovative.
I rischi degli investimenti in startup innovative
Tuttavia non è detto che la startup ottenga i risultati e la crescita auspicati dal managing team. Per ogni azienda neo-costituita che riesce ad affermarsi sul mercato, rivoluzionare un intero settore e fare la fortuna di chi ci ha investito sin da subito, ne esistono tante altre che stentano a crescere, o che addirittura falliscono nei primissimi anni di vita, senza mai raggiungere la maturità.
Quello in startup innovative rappresenta un investimento estremamente rischioso, con rendimenti potenziali molto elevati, ma anche con la possibilità di perdere una buona parte o la totalità del capitale investito. Non avvicinarti quindi al mondo delle startup se non hai la giusta propensione al rischio.
Inoltre spesso le startup forniscono delle previsioni finanziarie poco veritiere sulla loro crescita futura, calcolate su una quantità di dati limitata, che rischiano quindi di falsare le loro valutazioni. Questo è del tutto normale, dato che le aziende appena costituite si muovono nell’incertezza e risulta difficile fare previsioni accurate di lungo periodo.
Altra problematicità dell’investimento in startup sta nella scarsa liquidità di questa soluzione. Mentre chi possiede azioni di aziende quotate in borsa può comodamente venderle tramite un click con un qualunque broker online, nel caso di quote di startup la vendita è un processo più complicato, dato che risulta necessario trovare autonomamente un compratore interessato e poi procedere con atto notarile.
Come scegliere la startup in cui investire
Dopo aver visto i migliori siti per investire in startup innovative, i benefici ed i principali rischi, è importante vedere come fare nella pratica per selezionare la giusta azienda di cui diventare soci. Questa infatti, probabilmente, rappresenta la fase più importante dell’intero processo!
Come prima cosa ti consiglio di effettuare l’investimento in startup tramite piattaforme che fanno già una selezione a monte dei progetti che possono accedere al finanziamento. Ad esempio su portali come LITA.co e WeAreStarting troverai solo startup interessanti, dato che i progetti meno promettenti sono già scartati a priori e non ammessi alla campagna di crowdfunding.
Tuttavia non puoi fare solo affidamento alle valutazioni della piattaforma. Dovrai anche svolgere una ricerca autonoma sulle potenzialità della startup su cui vuoi investire, utilizzando tutti i dati che trovi disponibili online (sul portale di equity crowdfunding e non solo).

Non si tratta di mancanza di fiducia, ma semplicemente di voler avere la certezza che ciò che spendi non venga buttato via. Per valutare una startup devi tenere conto di 5 fattori principali. Vediamoli insieme:
- Team – la composizione del team di una startup è fondamentale, sia per quanto riguarda i soci principali, sia per quanto riguarda il team che gestisce di fatto l’azienda. Sapere che l’azienda è nelle mani di persone competenti, esperte nel settore e che magari hanno già avuto precedenti successi nel mondo dell’imprenditorialità è di fondamentale importanza. Cerca quindi di capire se la squadra che compone la startup è affidabile.
- Prodotto o servizio – prima di investire in una startup dovresti studiare bene il prodotto o il servizio che offre, o che ha intenzione di offrire sul mercato. Quali sono i suoi punti di forza? E quali i punti deboli? Se il prodotto è innovativo, coperto da brevetti o marchi e presenta un chiaro vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza, significa che la startup potrà crescere in modo veloce e deciso.
- Situazione economica e patrimoniale – è importante prendere in considerazione anche l’attuale situazione economica e patrimoniale dell’azienda. Nonostante si tratti di una startup, di sicuro avrai la possibilità di consultare il bilancio dell’anno precedente, per vedere quanto è indebitata, di quanto capitale proprio dispone, se ha già dei profitti e quali sono le principali voci di costo.
- Business plan – qual è il piano in base al quale la startup ha intenzione di aggredire il mercato e aumentare i suoi profitti? Di solito ogni startup interessata a ricevere un finanziamento presenta un business plan molto dettagliato, ma è importante studiarlo e metterlo in discussione, in modo da capire se le strategie dell’azienda risultano valide, e se il suo piano e le sue previsioni risultano realizzabili nella pratica.
- Mercato – quanto è grande il mercato di riferimento per il prodotto o il servizio dell’azienda? Quanti potenziali clienti potrebbero realmente acquistarlo in un futuro non troppo lontano? Chi sono i principali concorrenti della startup e quali sono i loro numeri? Qual è la quota di mercato che la startup potrebbe andare verosimilmente ad occupare nel medio periodo?
Su piattaforme come WeAreStarting è possibile ottenere la maggior parte delle informazioni necessarie alla valutazione di una startup. Dopo averli consultati, ed aver approfondito anche con dati esterni, trai le tue conclusioni: il rapporto rischio/rendimento è accettabile? Credi davvero in questa idea di business?
Se la risposta è affermativa, procedi con l’investimento.
Investire in startup conviene?
Come abbiamo visto, il mondo delle startup è davvero interessante e finalmente alla portata di tutti grazie alle piattaforme di equity crowdfunding, che ti permettono di investire in startup italiane anche con piccoli capitali.
A nostro avviso il maggior vantaggio degli investimenti in startup sta nella detrazione IRPEF concessa dal legislatore italiano, vantaggio che non esiste per le tipologie di investimento più tradizionali, e che può fare davvero la differenza quando applicabile. Anche solo per questo saremmo portati a dire che investire in startup conviene.
Per il resto, c’è da dire che si tratta di un investimento ad elevato rischio, adatto solo ad investitori con un’ottica di lungo periodo. Non ha infatti senso investire in una startup se non si ha intenzione di mantenere la propria posizione per almeno qualche anno.
Tenendo conto di tutti questi fattori, consigliamo sempre di diversificare il proprio investimento su più startup piuttosto che mettere tutte le uova nello stesso paniere. Inoltre non dovresti mai investire in startup innovative dei soldi di cui potresti aver bisogno a breve, e dovresti investire la maggior parte del tuo capitale in strumenti finanziari più conservativi, lasciando alle startup innovative una quota complessiva non superiore al 10% del tuo patrimonio complessivo.