ETF semiconduttori: quali sono i migliori su Borsa Italiana

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Stai cercando i migliori ETF sui semiconduttori? Ti trovi proprio nel posto giusto!

In questa guida ti mostrerò cosa sono gli ETF semiconduttori e su quali è meglio investire. Tratteremo in dettaglio il loro funzionamento per capirne il potenziale ritorno e selezioneremo quelli più promettenti.

Inoltre, valuteremo se nel 2023 convenga davvero investire nei semiconduttori oppure se sia il caso di pazientare ancora per cogliere un miglior entry point più avanti. Partiamo quindi da un breve excursus sui semiconduttori, per poi presentare gli ETF attualmente disponibili su Borsa Italiana.

ETF semiconduttori: informazioni riassuntive

📖 Cosa sono?Fondi indicizzati e quotati in borsa, che permettono di ottenere un’esposizione al settore dei semiconduttori
🔝 Quali sono i migliori?VanEck Semiconductor UCITS ETF, iShares MSCI Global Semiconductors UCITS ETF, HSBC Nasdaq Global Semiconductor UCITS ETF
📈 Dove negoziarli?Degiro, eToro, XTB o Fineco

Un’introduzione sul mercato dei semiconduttori

I semiconduttori sono dei materiali che possiedono proprietà intermedie tra isolanti e conduttori. Sono composti generalmente da silicio e germanio e la loro produzione è concentrata in Asia, con Taiwan che ricopre un ruolo di leadership.

Questi materiali hanno assunto una crescente importanza nella nostra economia, in quanto essi sono alla base della produzione di circuiti integrati e microchip, componenti fondamentali di dispositivi a noi familiari quali: smart TV, smartphone, impianti fotovoltaici, computer, elettrodomestici e robot industriali.

Nel 2020/2021 si è parlato spesso di chip shortage o crisi globale dei microchip, ovvero una carenza di semiconduttori che ha causato una riduzione improvvisa nella produzione della maggior parte degli elettrodomestici.

Tale condizione si è venuta a verificare per una serie di fattori, tra cui: aumento della domanda di dispositivi elettrici, ritardi nei trasporti, rallentamenti della produzione a causa della pandemia, carenza di silicio e guerra commerciale tra USA e Cina.

Uno dei settori più impattati dal calo nella produzione di semiconduttori è stato quello automobilistico. Nel 2021 ben 11 milioni di auto sono state tagliate dalla produzione, numeri nei quali rientrano società note quali Ford, Toyota, Volkswagen e altre ancora.

Questo perché nelle auto moderne i semiconduttori sono impiegati in modo massiccio, soprattutto nelle full electric che contano 10 volte il numero di microchip rispetto ai veicoli endotermici.

Anche nel 2022 l’offerta di semiconduttori non è riuscita a soddisfare tutta la domanda e lo stesso avverrà probabilmente nel 2023. Secondo le stime, la produzione tornerà ai livelli pre-pandemici solo verso la fine del 2023. In quel momento, domanda e offerta dovrebbero tornare ad equilibrarsi.

Molti governi stanno valutando misure per aumentare la capacità produttiva di semiconduttori, così da scongiurare questo tipo di crisi in futuro. Del resto, la domanda per questo tipo di materiali continua a crescere di anno in anno.

Quindi non c’è da stupirsi se il trend dei semiconduttori suscita così tanto interesse tra gli investitori. Di seguito, vedremo quali sono gli strumenti finanziari più adatti per ottenere un’esposizione a questo mercato: gli ETF sui semiconduttori.

ETF semiconduttori: cosa sono e come funzionano

Gli ETF (Exchange Traded Fund) sono dei fondi legati ad un indice di mercato, che vengono negoziati in borsa come normalissime azioni. Esistono ETF azionari, obbligazionari o legati ad una o più materie prime.

Nel caso degli ETF sui semiconduttori, si tratta di fondi che investono in un paniere diversificato di aziende legate all’industria dei semiconduttori. Investendo in uno di tali strumenti finanziari è possibile ottenere un’esposizione indiretta al prezzo di questi materiali, senza doverli acquistare direttamente.

Gli ETF semiconduttori possono essere acquistati e venduti su tutti i maggiori broker europei e americani, come Degiro, eToro, XTB o Fineco. Alcuni di tali ETF sono quotati anche presso Borsa Italiana.

Migliori ETF semiconduttori Borsa Italiana

Di seguito viene proposta la lista dettagliata dei migliori ETF semiconduttori quotati su Borsa Italiana.

1. VanEck Semiconductor UCITS ETF

ISINIE00BMC38736
Capitalizzazione di mercato740 mio
TER0,35%
ReplicaTotale
Politica di distribuzioneAccumulazione

VanEck Semiconductor UCITS ETF mira a replicare le performance del MVIS US Listed Semiconductor 10% Capped Index (MVSMCTR), un indice composto da aziende coinvolte nella produzione e progettazione di semiconduttori.

Al suo interno, ci sono società come NVIDIA CORP che gestisce la progettazione dei semiconduttori e TAIWAN SEMICONDUCTOR MANUFACTURING (TSM) ovvero una società taiwanese produttrice di chip su commissione delle aziende tecnologiche quali Apple, Tesla e Alibaba.

Di tutte le società circa il 75% ha sede Negli Stati Uniti. L’Olanda conta per un buon 13% grazie anche alla presenza della multinazionale ASML HOLDING NV, la società più avanzata nello sviluppo e produzione di microchip, che nel 2022 aveva la capitalizzazione più alta del settore tech in Europa.

Tale fondo è gestito da MarketVector Indexes, sussidiaria di Van Eck Associates Corporation, gestore di asset che propone strategie di investimento ponderate e proiettate al futuro.

L’ETF è stato rilasciato nel dicembre 2020 e nei primi due anni ha registrato un trend crescente, anche soprattutto grazie al contesto di mercato durante la pandemia. Tuttavia, considerata la composizione di aziende al suo interno, potrebbe ancora regalare soddisfazioni in futuro.

2. iShares MSCI Global Semiconductors UCITS ETF

ISINIE000I8KRLL9
Capitalizzazione di mercato299 mio
TER0,35%
ReplicaTotale
Politica di distribuzioneAccumulazione

Questo ETF mira a realizzare un rendimento totale sull’investimento mediante una combinazione di incremento del capitale e reddito sulle attività del Fondo che riflettano il rendimento dell’MSCI ACWI IMI Semiconductors & Semiconductor Equipment Select ESG Screened Capped Index.

Anche qui c’è una forte preponderanza di aziende USA, pari al 66% del portafoglio. A seguire Taiwan l’Olanda. Al suo interno, troviamo sia società impegnate nella produzione di semiconduttori come la TSM di prima, sia società più tech che invece sono forti sulla progettazione di microchip, processori e software quali Intel, NVIDIA, Qualcomm e altre ancora.

Il fondo è gestito da Black Rock, che è il maggior provider di ETF al mondo, quindi una presenza molto solida nel settore. Risulta interessante la selezione di società compliant riguardo la sostenibilità, per cui tale ETF ottiene un punteggio di qualità MSCI ESG 9.15/10.

E non solo, tutte quelle società coinvolte in armi controverse e nucleari, tabacco, armi da fuoco civili o armi convenzionali e che non rispettano il Global Compact delle Nazioni Unite vengono rimosse.

Tuttavia, l’ETF è ancora allo stadio iniziale in quanto è stato rilasciato solamente ad agosto 2021, quindi meno di due anni fa.

3. HSBC Nasdaq Global Semiconductor UCITS ETF

ISINIE000YDZG487
Capitalizzazione di mercato14 mio
TER0,35%
ReplicaTotale
Politica di distribuzioneAccumulazione

Questo ETF sui semiconduttori punta a replicare il più fedelmente possibile i rendimenti del Nasdaq Global Semiconductor Index. Il Fondo investe nelle azioni delle 80 maggiori società globali di semiconduttori ricreando un sottoinsieme del Nasdaq Global Index.

Finora questo è l’ETF sui semiconduttori con l’esposizione più bassa verso gli Stati Uniti, attualmente pari al 63%. A seguire troviamo Taiwan e Paesi Bassi. Il 99% del capitale viene allocato nel settore informatico, con società quali ASML Holding NV, NVIDIA, Broadcom, Texas Instruments, Intel, Taiwan Semiconductor etc.

Il fondo viene gestito da HSBC ETFs PLC, nota banca inglese fondata nel 1880 a Birmingham che opera anche come provider di ETF e altri prodotti affini.

L’ETF è stato lanciato a fine gennaio 2022, quindi un anno fa e finora non ha riportato incrementi importanti, anche se nei prossimi mesi vale la pena tenerlo d’occhio, visto lo stop temporaneo al trend negativo cominciato lo scorso novembre.

Investire nei semiconduttori: alternative agli ETF

Gli ETF non sono l’unico strumento tramite cui ottenere esposizione ai semiconduttori. Infatti, per entrare in questo mercato puoi anche investire in CFD, negoziare azioni di singole aziende, oppure affidarti ad un portafoglio di investimenti offerto da eToro. Vediamo di seguito le opzioni disponibili.

Investire sui semiconduttori tramite CFD

Investendo in semiconduttori attraverso i CFD, investi senza acquistare fisicamente le azioni di una società o le quote di un ETF. Aggiungi al tuo portafoglio degli strumenti finanziari che ne emulano l’andamento.

I CFD sono degli strumenti che offrono una maggiore flessibilità, e sono più adatti ai trader che agli investitori di lungo periodo. Ti permettono ad esempio di utilizzare la leva finanziaria, oppure di aprire una posizione short, così da guadagnare se il prezzo dei semiconduttori diminuisce.

Ci sono vari broker sui quali puoi negoziare CFD sui semiconduttori ed uno di questi è Plus500. Costituito nel 2008, rappresenta uno dei più importanti broker al mondo, grazie alla varietà di prodotti disponibili (oltre 2000) e alla sua presenza internazionale.

*86% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro a causa delle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuti se può permettersi di correre questo alto rischio di perdere il proprio denaro.

Investire nei semiconduttori tramite uno Smart Portfolio

Un altro modo per investire nel mercato dei semiconduttori è offerto dal broker eToro, popolare per il social trading, che ti permette di copiare le strategie dei migliori trader al mondo, oltre a prevedere commissioni molto contenute su tutti gli ETF.

eToro offre CFD ed ETF sui semiconduttori, ma anche un suo portafoglio di investimenti interamente dedicato al tema dei chip e dei semiconduttori: il Semiconductor Stocks (che trovi qui).

investire nei semiconduttori con etoro

Questo portafoglio è diversificato su 35 aziende leader nella produzione di semiconduttori. Quasi tutte le aziende hanno un peso equivalente nel portafoglio. L’investimento minimo è pari a $500.

Dopo un 2022 difficile, Semiconductor Stocks ha iniziato il 2023 con un trend estremamente positivo. Per vedere la composizione del portafoglio o investirci, clicca qui.

*Il 77% degli investitori individuali perde denaro facendo trading di CFD con questo fornitore. Dovresti considerare se puoi permetterti il rischio elevato di perdere i tuoi soldi.

Conviene investire negli ETF sui semiconduttori?

I semiconduttori sono componenti fondamentali nei dispositivi tecnologici che usiamo quotidianamente, in quanto permettono la creazione di microchip altamente efficienti, in grado di elaborare enormi quantità di dati senza occupare troppo spazio.

La domanda di microchip aumenterà in modo decisivo in futuro, per la crescente richiesta di prodotti tecnologici, ma anche per la diffusione delle auto elettriche e lo sviluppo di settori come la connettività 5G e l’intelligenza artificiale, che richiedono una capacità di elaborazione dati sempre maggiore.

In questo contesto, ci si deve aspettare una forte crescita del settore dei microchip, che nel 2023 sembra particolarmente dinamico.

Investire in un ETF sui semiconduttori può essere una scelta lungimirante, ma è sempre consigliabile farlo solo con una parte del proprio capitale, seguendo una corretta strategia di diversificazione.

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Laureato in economia e mercati finanziari. Condivide sul blog Bussola Finanziaria le sue conoscenze relative a crypto, blockchain e investimenti.