Migliori ETF/ETC petrolio: come funzionano e dove comprarli

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Stai cercando informazioni sugli ETF petroliferi? Vuoi sapere quali sono i migliori ETF sul petrolio disponibili per la negoziazione nelle borse europee? Sei nel posto giusto!

Il petrolio, spesso definito oro nero, è una delle materie prime più scambiate in assoluto sul mercato. Il suo prezzo subisce anche enormi oscillazioni nel breve periodo, a seconda della situazione politica globale.

Il petrolio ha raggiunto un nuovo massimo nel 2022 a causa della guerra tra Russia e Ucraina. Attualmente sta registrando un altro mese di intensi ribassi, influenzati dalla politica anti-inflazione degli Stati Uniti, dalle sanzioni alla Russia e dall’incertezza sulla domanda di petrolio in Cina.

Esistono molteplici strumenti finanziari per investire nel petrolio, come ad esempio i CFD sul petrolio offerti dai vari broker online, ma un modo ancora più efficace e sostenibile nel lungo periodo è quello di utilizzare un ETF sul petrolio, oppure un ETC sul petrolio.

In questo articolo scoprirai quali sono i migliori ETF petroliferi e come negoziarli nella pratica utilizzando il broker Degiro, oppure eToro, che sono i più convenienti per gli investitori italiani.

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Migliori ETF petrolio Borsa Italiana

Vediamo subito i migliori ETF sul petrolio. Successivamente nel corso dell’articolo forniremo un approfondimento sul funzionamento di questi strumenti finanziari.

Su Borsa Italiana sono disponibili all’incirca 25 ETF/ETC legati direttamente al petrolio, ed un numero ancora più elevato di ETF petroliferi (ad esempio quelli azionari). Vediamone insieme alcuni tra i più interessanti:

1. Wisdomtree Wti Crude Oil – ISIN GB00B15KXV33: Questo ETF sul petrolio (in realtà si tratta di un ETC) è basato sul petrolio WTI e segue in modo molto ravvicinato il prezzo del barile. Si tratta di un ETC senza leva, ed è scambiato in dollari in Borsa Italiana. Si tratta di uno degli ETF petroliferi più liquidi in assoluto.

2. Wisdomtree Brent Crude Oil – ISIN JE00B78CGV99: Questo ETC sul petrolio è basato invece sulla qualità di petrolio europea, e quindi il Brent Crude Oil. Anche in questo caso abbiamo a che fare con un ETC senza leva, ma è leggermente meno liquido rispetto al precedente.

3. SPDR S&P US Energy Select Sector UCITS ETF – ISIN IE00BWBXM492: Questo è un ETF petrolifero che replica l’andamento delle principali aziende americane in ambito energetico. Si tratta di un ETF ad accumulazione dei dividendi, a replica fisica e con costi molto bassi, anche se poco liquido.

Puoi acquistare questi ETF petroliferi, e qualunque altro ETF quotato sulle borse europee, grazie al broker online Degiro, che risulta uno dei più convenienti in assoluto per l’investimento in ETF.

ETF petroliferi americani

Sul mercato internazionale, ed in particolare sulla borsa americana, è possibile trovare ETF sul petrolio molto più liquidi e conosciuti rispetto a quelli europei. Vediamone alcuni, che puoi comodamente acquistare senza commissioni grazie al broker eToro:

1. United States Oil Fund (USO): Questo ETF sul petrolio è forse il più ampio e famoso al mondo, e traccia l’andamento dei futures del petrolio WTI. Per acquistarlo su eToro ti basta di inserire nella barra di ricerca il codice “USO”.

2. ProShares UltraShort Bloomberg Crude Oil (SCO): Anche questo è un ETF sul petrolio molto famoso, ma un po’ particolare. Ha infatti una leva interna 1:2 e si tratta di un ETF inverso, quindi nella pratica se il prezzo del petrolio WTI aumenta di 50 in un giorno, tu guadagni 100. Lo trovi su eToro inserendo la parola chiave “SCO”.

3. Energy Select Sector SPDR® Fund (XLE): Questo ETF petrolifero, lanciato addirittura nel 1998, traccia l’andamento delle azioni delle aziende americane a larga capitalizzazione impegnate nell’industria del petrolio e del gas. Alcune delle aziende più grandi incluse nell’ETF sono Chevron Corp, ExxonMobil e ConocoPhillips, ovvero i maggiori player a livello mondiale nel mercato petrolifero. Trovi questo ETF su eToro digitando sulla barra di ricerca “XLE”.

*Il 74% degli investitori individuali perde denaro facendo trading di CFD con questo fornitore. Dovresti considerare se puoi permetterti il rischio elevato di perdere i tuoi soldi.

ETF petroliferi: come funzionano

Gli ETF (exchange-traded fund) sono dei fondi di investimento a gestione passiva, che hanno la finalità di replicare un indice di riferimento e che sono quotati in borsa con le stesse modalità di azioni ed obbligazioni.

Gli ETF petroliferi sono quindi dei fondi di investimento che replicano in qualche modo l’andamento del petrolio. In base allo specifico sottostante, all’indice su cui si basano e alle loro caratteristiche interne, possiamo individuare le seguenti tipologie di ETF sul petrolio:

  • ETF petrolio WTI (benchmark statunitense);
  • ETF petrolio Brent (benchmark inglese/europeo);
  • ETF legati ai contratti di futures sul petrolio ad una certa scadenza;
  • ETF sui derivati del petrolio (l’esempio più classico è la benzina);
  • ETF azionari legati all’andamento delle aziende petrolifere;
  • ETF energetici, che seguono l’andamento di varie materie prime tra cui il petrolio.
  • ETF petrolio short (per i trader che vogliono puntare sul ribasso);
  • ETF petrolio long (per quanti vogliono puntare sul rialzo);
  • ETF petrolio a leva (che invece amplifica i movimenti del sottostante);
  • ETF petrolio hedged (con copertura di rischio di cambio EUR/USD);
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Gli ETF petroliferi sono molto amati dai trader, che li utilizzano per effettuare speculazioni di breve periodo sulla materia prima. Ecco quindi che sono nati negli ultimi anni anche degli ETF sul petrolio con la leva, e degli ETF sul petrolio short, strumenti che aumentano di molto le possibilità ed i potenziali guadagni (ma anche le potenziali perdite) dei trader.

Ma gli ETF petroliferi non vengono utilizzati solamente dai trader: anche moltissimi investitori con ottica di lungo periodo, convinti che il prezzo del petrolio sia destinato a salire nei prossimi anni a causa dell’esaurimento delle riserve naturali, inseriscono nel loro portafoglio degli ETF petroliferi.

ETF petrolio e ETC petrolio: le differenze

Quando si parla di investimento in petrolio, è importante ricordarsi che nella maggior parte dei casi si avrà a che fare con ETC piuttosto che con ETF (almeno nelle borse europee).

Secondo le regolamentazioni dell’Unione Europea, non si può costituire un ETF sul petrolio, dato che gli exchange-traded funds dovrebbero avere un maggior grado di diversificazione, e non possono investire soltanto in un’unico bene come il petrolio.

etf petroliferi

Per questo, il petrolio è principalmente disponibile nei paesi europei tramite gli exchange traded commodity (ETC), strumenti finanziari interamente basati sull’andamento del prezzo delle materie prime.

Gli ETC replicano passivamente la performance della materia prima o degli indici di materie prime a cui fanno riferimento, hanno costi di gestione molto bassi e sono negoziati in tutte le principali borse europee, proprio come gli ETF.

Tuttavia, a differenza degli ETF, gli ETC sono note bancarie e non dei fondi. Ciò vuol dire che l’ETC è simile ad un’obbligazione senza cedola, a lunghissima scadenza, il cui rendimento è correlato all’andamento di una materia prima, oppure ad un indice di materie prime.

In ogni caso è possibile trovare anche dei veri e propri ETF sul petrolio, dato che la regolamentazione di alcuni paesi, come la Svizzera, permette il lancio di ETF su una materia prima.

Anche fuori dall’Unione Europea, nelle borse internazionali, è assolutamente possibile trovare ETF che investono solo ed esclusivamente sul petrolio.

ETF petrolio: differenza tra Brent e WTI

Prima di investire in ETF petroliferi è necessario conoscere la differenza tra petrolio Brent e petrolio WTI. Essi differiscono sia per le qualità degli idrocarburi che per il luogo in cui vengono estratti. In particolare, ecco la differenza sostanziale:

  • Il petrolio Brent è quello originariamente scambiato sul London International Petroleum Exchange. Il prezzo del petrolio Brent (parametrato sul barile) è il valore di riferimento per i mercati europei. Ma non solo, considerando che il suo valore determina quello del 60% del petrolio estratto nel mondo. Il nome “Brent” deriva da un giacimento ubicato nel Mare del Nord, ma oggi definisce la produzione di 19 campi petroliferi, sempre situati nel Mare del Nord.
  • Il petrolio WTI (acronimo di West Texas Intermediate) è determinato secondo un benchmark di contratti future sul petrolio come negoziati sul New York Mercantile Exchange. Viene considerato di alta qualità e decisamente pregiato date le sue caratteristiche chimico-fisiche. Ha un prezzo altamente correlato a quello del petrolio Brent, ma sempre differente da quest’ultimo.
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La performance registrata negli ultimi anni dagli ETF legati al petrolio Brent è del tutto similare a quella registrata dagli ETF legati al petrolio WTI. Tuttavia, il prodotto europeo presenta una liquidità inferiore rispetto a quello americano. Per questa ragione, potrebbe essere preferibile puntare su strumenti finanziari legati al petrolio WTI piuttosto che a quello Brent.

Leggi anche: ETF materie prime

Come scegliere gli ETF sul petrolio

Una volta presa la decisione di investire nel petrolio tramite ETF, è necessario capire come procedere alla scelta dello strumento finanziario più adatto alle nostre esigenze. In particolare, ti consiglio di prendere in considerazione 4 parametri: il sottostante, la liquidità, il costo e le tasse.

1) Sottostante: Innanzitutto devi scegliere se vuoi investire in petrolio in modo diretto, acquistando quindi ETC sul petrolio strettamente legati al prezzo dei barili (di petrolio WTI o Brent), oppure puntare sulle aziende petrolifere e scegliere dunque un ETF azionario. In questo secondo caso, il vantaggio principale sarà la possibilità di ricevere i dividendi delle aziende su cui si investe, ma lo svantaggio sarà l’impossibilità di seguire con precisione il prezzo del petrolio.

2) Liquidità: Si tratta di un parametro essenziale nella scelta del miglior ETF petrolio a seconda delle proprie esigenze. C’è bisogno che l’ETF prescelto abbia volumi tali da permettere di vendere in qualsiasi momento senza inutili attese. Inoltre, gli ETF con poca liquidità solitamente offrono uno spread molto svantaggioso, che va a ridurre il rendimento dell’investimento.

3) Costo: Gli ETF comprende i costi di gestione al suo interno, che vengono scalati sul rendimento, e si aggirano in un range tra lo 0.3 e l’1% all’anno. A questo costo va aggiunta la commissione dell’operazione richiesta da tutti i broker.

4) Borsa di riferimento: Attenzione alla borsa di riferimento su cui si sceglie di acquistare un ETF, dato che da questa decisione possono derivare conseguenze di tipo fiscale. Solitamente gli ETF petroliferi quotati su Borsa Italiana o sulle altre borse europee sono armonizzati, e quindi più convenienti da un punto di vista fiscale. Sugli ETF petroliferi americani o internazionali potrebbero essere applicate tasse più elevate, e inoltre sarai obbligato a dichiarare i tuoi investimenti per importi maggiori di 5 mila euro.

Quotazioni ETF petrolio

Le quotazioni del petrolio greggio stanno subendo negli ultimi mesi delle variazioni di prezzo davvero significative. Qui di seguito trovi la quotazione del petrolio in tempo reale, offerta dal broker Plus500.

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