Vuoi sapere di più sugli ETF ad accumulazione dei dividendi? Cerchi la lista dei migliori ETF ad accumulo tra quelli quotati su Borsa Italiana? Sei nel posto giusto!
Gli ETF ad accumulazione (spesso anche detti ETF ad accumulo), a differenza degli ETF a distribuzione, reinvestono periodicamente i dividendi all’interno del fondo stesso, senza distribuirli all’investitore. Sono molto amati dai risparmiatori, in quanto risultano molto efficienti in un’ottica di lungo periodo per guadagnare grazie all’interesse composto.
Nel presente articolo spiegheremo una volta per tutte come funzionano gli ETF ad accumulazione, indicando tutti i vantaggi e gli svantaggi che presentano rispetto agli ETF a distribuzione. Inoltre, scopriremo la lista dei migliori ETF ad accumulo attualmente quotati su Borsa Italiana, negoziabili con il broker Degiro.
ETF ad accumulo: come funzionano
Gli ETF (exchange-traded fund) sono dei fondi di investimento a gestione passiva, che hanno la finalità di replicare un indice di riferimento e che sono quotati in borsa con le stesse modalità di azioni ed obbligazioni.
Effettuando una ricerca all’interno del tuo broker online, oppure in un qualunque sito o blog dedicato agli ETF, avrai notato che la denominazione di tali strumenti finanziari termina sempre con una sigla tra parentesi, che può essere (Acc) oppure (Dist).
Con la sigla (Acc) si fa riferimento agli ETF ad accumulo, mentre con la sigla (Dist) si fa riferimento agli ETF a distribuzione. Ma cosa significa nella pratica? Scopriamolo insieme.
I gestori di un ETF che investe in alcune società e riceve dei dividendi dalle stesse, possono decidere di distribuire tali dividendi agli investitori finali, oppure trattenerli e reinvestirli nel fondo.
Nel caso di ETF obbligazionari il discorso è lo stesso: i gestori del fondo possono decidere se distribuire regolarmente o reinvestire le cedole periodiche provenienti dalle obbligazioni possedute.
Ebbene, nel caso di ETF ad accumulazione, ogni volta che arriva un dividendo o una cedola, i gestori del fondo reinvestono quei soldi in automatico nello stesso sottostante (e nelle stesse proporzioni) aumentando quindi anche il valore delle quote possedute dagli investitori dell’ETF.
Il guadagno dell’investitore, in questo caso, è rappresentato dall’aumento del valore totale dell’ETF su cui sta investendo, senza però che egli riceva periodicamente nulla sul suo conto.
ETF ad accumulazione: vantaggi e svantaggi
Il vantaggio principale di un ETF ad accumulazione è che non dovrai pagare alcuna tassa sui dividendi, dato che questi verranno automaticamente reinvestiti nel fondo senza transitare sul tuo conto.
In base alla legislazione fiscale italiana (lo stesso vale anche per la maggior parte degli altri Paesi del mondo) le tasse sugli ETF devono essere pagate solo se ti viene distribuito un dividendo, oppure se vendi le tue quote del fondo ad un prezzo più elevato rispetto a quello di acquisto.
Nel caso di un ETF ad accumulazione, andrai quindi a pagare le tasse solo in un futuro lontano, quando deciderai di vendere le tue quote. Potresti pensare che alla fine il risultato sia lo stesso: pagare le tasse un po’ per volta, oppure tutte alla fine, ma invece non è per niente così.
Le tasse che avresti dovuto pagare sui dividendi (se questi fossero stati distribuiti sul tuo conto) resteranno in pancia all’ETF, e continueranno a loro volta a generare altri dividendi per te (su cui non pagherai alcuna tassa fin quando non venderai le tue quote dell’ETF).

Come vedi, si tratta di un meccanismo molto più efficiente da un punto di vista fiscale, che ti permette di aumentare enormemente il tuo capitale nel lungo periodo, grazie all’interesse composto.
Lo svantaggio degli ETF ad accumulazione è che tu non ricevi dei dividendi regolarmente, ma i tuoi soldi sono vincolati all’interno dello stesso ETF per un periodo di tempo più o meno lungo, fino a quando non deciderai di vendere la tua quota di ETF.
Non potrai sfruttare i soldi guadagnati per investirli in altre attività o spenderli, ma dovrai necessariamente tenerli legati all’ETF ad accumulazione che hai comprato.
Migliori ETF ad accumulo
Dato che gli ETF ad accumulazione servono per massimizzare il proprio capitale nel lungo periodo, e non per ottenere dei dividendi, la nostra scelta dovrà ricadere su ETF che investono in indici azionari sufficientemente diversificati. Infatti, sono proprio questi che presentano il miglior compromesso possibile tra rischio e rendimenti attesi.
Vediamo di seguito alcuni tra i migliori ETF ad accumulo dei dividendi, tra quelli quotati sulle borse europee, e anche su Borsa Italiana:
NOME ETF | ISIN | TIPOLOGIA |
---|---|---|
iShares Core MSCI World UCITS ETF USD (Acc) | IE00B4L5Y983 | Azionario paesi sviluppati |
Vanguard FTSE All-World UCITS ETF (USD) Acc | IE00BK5BQT80 | Azionario globale |
iShares Core MSCI Emerging Markets IMI UCITS ETF (Acc) | IE00BKM4GZ66 | Azionario paesi emergenti |
Puoi investire nei migliori ETF ad accumulazione tramite il broker online Degiro, che offre molti di questi ETF con le commissioni estremamente ridotte. Scopri l’offerta cliccando qui.
ETF accumulazione o distribuzione: quale scegliere
Ma allora su quale tipologia di ETF si dovrebbe investire? Meglio accumulazione o distribuzione? In fin dei conti tutto dipende dalla tua età, e da quelli che sono i tuoi obiettivi finanziari.
Per un investitore giovane, che vuole effettuare un piano di accumulo del capitale (PAC) grazie agli ETF e investe per il lungo periodo, senza ombra di dubbio gli ETF ad accumulazione rappresentano un’opzione più efficiente da un punto di vista fiscale e strategico.
Non avrebbe senso ricevere dei dividendi e pagarci di volta in volta le tasse. Un giovane che vuole un giorno raggiungere la libertà finanziaria dovrebbe innanzitutto concentrarsi sull’accumulare un capitale sufficiente, che possa poi un domani garantirgli il livello di rendita desiderato. Ritirando di volta in volta i dividendi ricevuti, il piano di accumulo rallenterebbe di molto, e farebbe slittare di diversi anni la data di raggiungimento della libertà finanziaria.
Gli ETF a distribuzione possono invece essere usati dall’investitore che vuole semplicemente integrare il proprio stipendio con delle entrate regolari da dividendo, oppure dall’investitore che ha già un buon capitale a disposizione e vuole iniziare a vivere dei propri investimenti, magari lasciando il proprio lavoro da dipendente.